• Le cascate del serio

Rifugio Cascate del Serio

Al Rifugio Campel puoi godere del suggestivo punto di osservazione di un rifugio Cascate del Serio. La posizione del Campel nella cittadina di Valbondione, consente al Rifugio di essere il luogo perfetto da cui godere di questo imperdibile spettacolo, assolutamente da vedere almeno una volta nella vita.

Uno spettacolo di cui si può godere per solo poche ore all’anno.
Le Cascate del Serio con i loro 315 mt. di altezza sono le più alte d’Italia e le seconde d’Europa. Sono formate da un triplice salto, rispettivamente a 105, 74 e 75 mt. L’acqua che dà vita alle cascate viene liberata dal bacino del Lago del Barbellino e, precipitando a valle, crea uno degli spettacoli scenografici più suggestivi del nostro territorio. La diga dalla quale viene liberata la massa d’acqua fu completata nel novembre del 1931; prima di questo intervento dell’uomo l’acqua scendeva naturalmente dal lato sud del sovrastante piano del Barbellino e le cascate erano visibili tutto l’anno.
Le cascate del serio
Una cascata senza tempo
Dal 1969 al 1991 è stato possibile assistere al panorama delle Cascate del Serio solo una volta all’anno, nel mese di luglio.
A partire dal 1991, invece, gli appuntamenti fissi con l’evento delle cascate sono stati due l’anno, uno la terza domenica di luglio e uno la prima domenica di settembre.

Oggi è possibile ammirare le cascate del Serio per ben cinque volte all’anno, con date stabilite di volta in volta, ogni anno, su indicazione dell’amministrazione comunale. Il Rifugio Campel è un ottimo punto d’osservazione per assistere a questo suggestivo spettacolo, assolutamente da vedere almeno una volta nella vita.
  • Il percorso della cascata
    Le carte topografiche indicano con il toponimo “sorgenti del Serio” le pendici sud occidentali del Monte Torena, a circa 2.500 metri di quota, in una zona impervia, priva di sentieri, modellata dal ghiacciaio che nel Pleistocene qui aveva la sua origine.
    Poche centinaia di metri più sotto, a un’altitudine di 2.129 metri, vi è il lago Barbellino, che raccoglie direttamente l’acqua di queste sorgenti convenzionalmente identificate come punto di nascita del fiume.

    Numerosi torrenti delle valli laterali concentrati tra Valbondione e Ponte Nossa versano le loro acque nel Serio: sono il Bondione, il Fiume Nero, il Grabiasca, il Goglio, l’Acqualina, l’Ogna e il Riso, per non citare che i maggiori. Con la confluenza del Riso, a valle di Ponte Nossa, terminano gli apporti significativi di torrenti laterali e il Serio scorre verso la pianura dove, attorno a Seriate, il suo letto si fa molto largo e in gran parte asciutto.

    Qui dopo aver rifornito i canali di derivazione, il fiume cede le acque che ancora gli restano a un sottosuolo ghiaioso molto permeabile, andando ad alimentare falde idriche sotterranee. In tutto il tratto di pianura bergamasca, tra Seriate e Mozzanica, il Serio ha un alveo “a trecce”.
    Il suo letto, molto largo è suddiviso in numerosi rami che si ricongiungono subito a valle, isolando barre ghiaiose e sabbiose, ricoperte solo durante le piene. Poco fuori dalla provincia di Bergamo, l’alveo perde questo aspetto confluendo in un unico canale, spesso interessato da meandri, fino allo sbocco in Adda, in località Bocca di Serio.

    Dal cuore delle Alpi Orobie, fino alla sua foce nell’Adda, il corso del Serio si estende per 114 chilometri. Allo sfruttamento delle sue acque per usi irrigui e di forza matrice, iniziato secoli fa con derivazioni di rogge, a partire dai primi decenni del XX secolo si è aggiunto quello per usi idroelettrici.
La leggenda della cascata
Il nome Serio, assai antico, sicuramente risalente all’epoca preromana, è il nome per eccellenza per flusso, corrente, oppure cammina con l’acqua. Lo stesso toponimo entra successivamente, in diversa misura, a far parte dei nomi di alcuni paesi che il fiume attraversa come ad esempio Villa di Serio, Cologno al Serio e Seriate.
Le prime descrizioni di queste cascate risalgono alle cronache dei viaggiatori del XVI sec., come è il caso di Giovanni Maironi da Ponte il quale le rappresentò come “il luogo dove rifarsi dalle tante amarezze della vita”.

L’origine delle Cascate del Serio è avvolta anche da un’affascinante aurea mitologica. La leggenda, infatti, narra di una nobile dama follemente innamorata di un pastore, che a sua volta però amava un’altra ragazza.
La dama fece rapire la ragazza e la fece rinchiudere nelle prigioni del castello, sulle alture del Barbellino.
Il pianto della ragazza prigioniera fu così forte e disperato da trasformarsi in ruscelli e torrenti che travolsero ogni cosa, castello e dama compresi, modificando il paesaggio e creando il salto dove ancora oggi si tuffa il Serio.

Vieni al Rifugio Campel per vivere appieno la magia delle Cascate del Serio.